
“L'Italia vanta una grande tradizione apistica: abbiamo un forte tessuto connettivo, costituito da una rete capillare di associazioni che operano sul territorio e formano e aggiornano continuamente gli apicoltori. C'è poi un dialogo costante con le istituzioni ed enti della ricerca. Un'attenzione specifica, infine, del ministero dell'Agricoltura, che considera l'apicoltura un comparto strategico ed essenziale. Non sono cose banali e non accadono per caso, è la logica dell'alveare, è il frutto del nostro agire operoso”. Così il presidente della FAI-Federazione Apicoltori Italiani, Raffaele Cirone, a “Casa Italia”, sul canale RAI, intervistato da Giampiero Marrazzo.
Il presidente, reduce dalla manifestazione internazionale Apimell, ha spiegato la qualità del miele italiano e le sue peculiarità: “Il nostro Paese è un’eccellenza mondiale per la varietà di mieli monoflora, ben 40 tipologie, alcune rare”. Ma anche le criticità legate ai mutamenti climatici e la concorrenza sleale che puo’ penalizzare il settore: “Produrre miele è sempre più difficile e quindi gli apicoltori si stanno concentrando sul benessere delle api, sulla diversificazione produttiva e sui parametri di qualità. L'innovazione e la tecnologia sono arrivate anche da noi: sistemi satellitari, controllo da remoto degli alveari, analisi del Dna delle api e del miele, risonanza magnetica contro le frodi”.
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