Nei 370 allevamenti della provincia di Padova mancano fieno e mais a causa del maltempo. Le continue e intense piogge e le poche giornate di sole di questi giorni hanno causato infatti non solo la perdita della prima semina del mais, destinato in gran parte ai mangimi per gli animali, ma anche quella del primo raccolto di foraggere e prati stabili per la produzione di fieno. Di conseguenza i costi di produzione sono destinati ad aumentare, dato che gli allevatori dovranno provvedere ad approvvigionamenti di mangimi extra-aziendali, a prezzi molto più alti rispetto a quelli del 2023.
“Il maggengo, cioè il primo taglio di fieno, ormai è andato, a causa di tutta l’acqua caduta in maggio – sottolinea Enrico Piantella, responsabile degli uffici di Cittadella e Piazzola sul Brenta per Confagricoltura Padova -. E, oltre al fatto che il primo taglio è il più importante, si teme anche una scarsa qualità del prossimo raccolto. Per quanto riguarda il mais sia le aziende zootecniche, sia quelle che producono seminativi, non sono riuscite finora a portare a buon fine le semine. Qualcuno sta cercando di farlo adesso, ma per la prossima settimana le previsioni danno ancora piogge e, se così sarà, sarà difficile portare a termine l’obiettivo per la difficoltà di lavorare un terreno inzuppato d’acqua. La maggior parte degli agricoltori ora si sta orientando sulla soia, l’ultima spiaggia per fare seminativo, ma questo porterà ad un surplus del prodotto e quindi ad un deprezzamento, a fronte di costi di produzione più alti rispetto allo scorso anno”.